
E questo, perché oramai cominciamo ad essere dentro l’inverno e questa notte è nevicato un po’ in tutti gli Appennini (sul monte Beigua, per esempio).
Questa in realtà è stata una tipica passeggiata ottobrina, favorita dal vernissage di una mostra dell’artista Marina Buratto a Sarezzano. Un artista che conoscevo solo di nome, proprio come amica di un’amica, e che invece ho assai facilmente imparato ad apprezzare (ha lo studio a Sarezzano, appunto ed è facilmente reperibile).
Diciamolo: la moderna parrocchia di Sarezzano è una delle più brutte chiese che io abbia visto in vita mia. Brutta senza possibilità di scuse. La vecchia chiesa settecentesca (quella in foto) dove si svolgeva la mostra invece merita una visita, per il recupero dell’interno e per il panorama che si gode tutt’intorno. Adesso non sarà più così dorato come nel mese di ottobre. Anzi sarà probabilmente avvolto nelle brume che sono tornate nella nostra pianura. Ma se la giornata è bella e sopratutto limpida lo sguardo quasi a 360 gradi che si gode dalla spianata merita la salitella che si deve fare per arrivare alla chiesa.
Nella parte bassa del paese ci sono diverse strade bianche che fanno un anello.
Altrimenti…si può sempre mangiare. La mia amica consigliava Lara a e la fava*, sulla piazza, ma poi siamo andate a mangiare a Tortona.
Edit: (mannaggia al correttore dell’Ipad): si tratta de La rava e la fava, ovviamente. In ogni caso, se passate da Tortona, i suoi indirizzi – e i miei – sono la Vineria Derthona in via del Seminario, L’Agnolotto in corso Leoniero, dove mangiate gli agnolotti, e li potete pure comprare, e soprattutto la libreria Namastè in un cortile all’interno di via Emilia, dove potete mangiare, comprare libri e fare pure un ottimo aperitivo.