Definitivo è che quello che mi manca in inverno e soprattutto in primavera è la Costa Azzurra, la French Riviera, il mare di Mentone e le montagne sopra Nizza, che in questa stagione hanno ancora la neve.
Ma devo accontentarmi. Sfortunatamente quella zona è ancora off limits a causa del covid, anche se Macron sta già parlando di caute aperture. Lo ammetto, non ho seguito così approfonditamente le vicende francesi, per cui non ho scavato nelle ragioni, ma tutta la costa ha ancora un livello di attenzione molto alto, mentre in Savoia, per dire le cose vanno molto meglio, probabilmente aver saltato tutta la stagione invernale ha tenuto basse le zone di contagio ( e però allora non si capisce perché la Valle D’Aosta continui a mantenere un alto livello di contagi: sarà colpa dell’eliski? – che è comunque una cosa irresponsabile, inqui ante e pericolosa.)
In ogni caso abbiamo, io e il cugino piacione, ripreso le nostre gite in Langa
Oggi abbiamo scoperto che anche un luogo come Govone ha il suo perché ( per il resto eravamo tornati a esplorare chiese barocche in quel di Cherasco).
Il castello è una residenza sabauda, che doveva essere un casino di caccia, visti i bassorilievi a carattere venatorio (c’è anche Ercole con l’idra). Per essere una dinastia di provincia, i Savoia hanno lasciato in giro un numero ragguardevole di castelli, anche a Castelceriolo c’è n’era uno. Da piazza Roma, davanti al castello, il panorama è mozzafiato e le foto non rendono assolutamente giustizia.
Quindi viva il turismo di casa nostra. Poi anche andare a cena , come solito alla Concordia di San Martino Alfieri, ci ha riportato a una parvenza di normalità (è la ragione per cui siamo finiti al castello di Govone, perché era ancora ora da merenda sinoira più che da cena. In ogni caso c’è uno splendido dehor nel cortile, alle sette di sera c’eravamo solo noi, e all’aperto si stava benissimo – più tardi ancora no, probabilmente, ma siamo in Piemonte e alle sette e mezzo i più hanno già lavato i piatti).
Lo so, occupandomi di turismo dovrei recensire tutti i locali da qui a La Morra, ma non me ne vorrete se invece delle novità preferisco il mio solito e piacevole confort food – in questo caso stufato di cinghiale.

E Barbera. Il cugino ha avuto da dire sulla Tarte Tatin, ma non per come era fatta ma per come è stata concepita in primo luogo da Madame Tatin. Una discussione di alta cucina, appunto.