Terme ad usum Delphini

Avevo un voucher per le Terme di Pré, e l’ho usato. Intendiamoci, l’unica frequentazione che ho avuto con le Terme, adesso si dice Spa, è stato per curarmi la sinusite a Salice Terme da bambina, e dovrei tornarci, perché la sinusite col tempo non se n’è andata, ma è ancora lì viva e vegeta. Non ci sono più le Terme a Salice Terme, però, e la QC terme che gestisce, oltre a Pré Saint Didier, San Pellegrino, Dolomiti Val di Fassa, Bormio vecchie e nuove, Milano, Torino, Roma e ora anche Chamonix, non si è avvicinata nemmeno alla voragine di debiti dello stabilimento di Salice. Almeno così mi hanno riferito i bene informati del posto.

Così sono andata, senza saper bene cosa aspettarmi, e portandomi dietro il mio costume da bagno – che al resto ci pensavano loro, almeno così recitava la prenotazione , che mi dava appuntamento tra le nove e le nove e mezza. Insomma una levataccia, ma , ed era l’unica nota minacciosa del foglio, l’ingresso era consentito solo nell’orario specificato. I ritardatari fuori. Poi, a tutti gli effetti, puoi restare lì sino all’ora di chiusura, alle 23. Volevo andare prima che la temperatura esterna rendesse certe “attrazioni” agibili sono al prezzo di una broncopolmonite, e grazie al calor bianco di questo settembre sino alle 16 potevi stare tranquillamente al sole in costume da bagno senza ulteriori orpelli.

Comunque sono arrivata alle nove e un quarto già bella stressata, e ho fatto la coda. L’addetto distribuiva caffè e biscotti, ma il mio turno di entrata è arrivato prima di loro. Primo check in nome e numero di prenotazione, e una scheda magnetica “che servirà per l’armadietto”, secondo check in, dopo altra coda, la cassa, dove paghi l’ingresso e tutte le prestazioni (e quando dico tutte, dico proprio tutte ). Io ho prenotato un massaggio corto da 25 minuti al modico prezzo di 44€ – tutti i prezzi si trovano chiari ed elencati sul sito QC Terme , quindi niente sorprese. L’addetta mi ha dato il voucher per l’accappatoio e un braccialetto per il massaggio, che naturalmente non sono poi riuscita ad allacciare (e non c’è riuscita nemmeno la signora volonterosa che negli spogliatoi si è offerta di aiutarmi, quindi non nutro particolari sensi di colpa).

Comunque sono scesa negli spogliatoi, ho trovato a fatica un armadietto libero, sono miracolosamente riuscita a capire come si apriva e chiudeva (ho visto signore più ganze e truccate di me che dicevano parolacce davanti alla serratura). Mi sono cambiata, e mi sono resa conto che l’accappatoio non aveva tasche. Fortunatamente ho incrociato una signora che la chiave dell’armadietto l’aveva allacciata al polso, e ho capito perché la chiave suddetta era allacciata ad un braccialetto con chiusura a scatto. Così sono andata a cercare il luogo dove dovevo essere massaggiata. E mi sono persa. All’ingresso avevo detto scherzando che ci voleva una piantina, e credetemi ci vuole: i massaggi, per esempio, si fanno in due luoghi diversi in due parti opposte del “sistema”. Insomma un po’ di tempo ad orientarti lo perdi. Il massaggio è stato davvero rilassante. Il mio massaggiatore (Gabriele – in quel settore sopra il buffet ho visto solo uomini) si è dedicato a collo spalle e schiena – perché il massaggio corto è concentrato su una o più parti a richiesta. E io sono stata benone. Poi mi ha detto di rilassarmi ancora, cioè di sdraiarmi da qualche parte per una decina di minuti , perché ogni massaggio può avere un effetto destabilizzante. Io sono scesa , mi sono imbattuta nella sala della pietra e mi sono sdraiata in uno dei letti. Durante la giornata ho visto gente beatamente addormentata su letti amache sdraio grossi pouf. Beati loro. Siccome non c’è un ordine preciso , un percorso prestabilito , ma si può fare quel che si vuole quando si vuole, sono uscita nel giardino delle terme. Che tipo di giornata fosse, lo si vede dalla foto in alto, dove ci sono anche la veranda dell’Ancient Casino e la cascata.

Nel giardino ci sono due costruzioni in legno che contengono tre saune finlandesi due da sessanta gradi e una da novanta, che hanno diverse indicazioni. Lo confesso, prima di sabato non ero mai stata in una sauna. Io ho la pressione bassa, e il calore unito all’umidità una volta mi ha fatto quasi svenire. Ora ho scoperto che la sauna finlandese fa per me, è calda e secca e quella apposita mi ha aperto le vie respiratorie molto bene – il baio di coraggio, cioè la vasca con l’acqua a temperatura della Dora , 15° , no, grazie. Ho scoperto strada facendo che ci sono saune in tutti e due gli edifici e mi sono lanciata – o meglio, ho provato il bagno di vapore profumato e purificante della fonte bianca, che è la fonte termale calda originaria, e un’altra sauna adatta ai reumatismi con un grande braciere al centro. Non sono morta, non sono svenuta, ma sono stata dentro sempre dieci minuti, se non meno. Il bello sono le vasche, che erano un vanto anche delle terme originarie di Giovanna Battista di Nemours, fondatrice del termalismo in Valle, anno 1680. Hanno tutte l’acqua a 35°e gli idromassaggi, dall’interno puoi scivolare nella grande piscina centrale, farlo e trovarsi in mezzo alla neve deve essere molto suggestivo (ma la broncopolmonite è sempre in agguato) la più panoramica è quella della veranda dell’Ancient Casino, che ha una vista su tutta la catena del MonteBianco.

Devo dire la verità. Dopo due ore non sapevo più che fare. Ho fatto una pausa , ho mandato un whatsapp ad una delle mie chat e un’amica mi ha risposto con molte faccine dicendomi, non sai nemmeno rilassarti. In realtà c’è voluto un po’ di tempo perché il cervello finalmente si svuotasse, e io cominciassi a godermela, a rientrare negli spogliatoi, prendere il telefono, fare qualche foto. Ho superato persino il percorso Kneipp, la versione meno dura della vasca di coraggio dove l’acqua passa da 35 a 15° ed è un vero toccasana per la circolazione.

È stata una bella esperienza? Sì ma con qualche accorgimento.

– non è un’esperienza che consiglio a tutti. Ci sono persone, e ne conosco, che sarebbero a disagio in mezzo a decine di corpi sommariamente vestiti, ancorché coperti da asciugamani. Bisogna star bene con se stessi e il proprio corpo, il che non significa essere giovani belli o esibizionisti ( e sì c’erano ragazze con bikini davvero minuscoli, ma c’erano anche due simpatiche coppie di ultrasessantenni che si sono davvero divertiti ed erano assolutamente a loro agio). Per non parlare dello spogliatoio, dove le cabine per cambiarsi sono quattro e tutte ci siamo vestite/svestite davanti all’armadietto, come in palestra o in piscina.

– memorizzate il numero dell’accappatoio: è l’unica cosa che vi permetterà di ritrovarlo in mezzo a decine di altri tutti uguali. Idem per le ciabatte. Gli habituè se le portano da casa, non penso soltanto come misura igienica, ma perché le possono riconoscere . L’ingresso dà diritto ad un accappatoio e a una salvietta su cui dovete sedervi in sauna e ovunque ci sia da sedersi. Dopo un’ora l’accappatoio è zuppo, e infilarsi dopo una serie di getti d’acqua calda in un accappatoio bagnato e freddo non è il massimo. Ergo, bisogna cambiarlo. Costa due euro. Io l’ho cambiato quantomeno, e così molti altri

– Io non ho mangiato niente. E sono stata benone. Vedete voi se riuscite a stare a mollo in una vasca a stomaco pieno. O semi pieno.

– Nei week end c’è gente e fatalmente talvolta si deve aspettare. Con pazienza.

– Ci sono solo due situazioni:o si sussurra, o si tace. Ci sono cartelli dappertutto. C’era silenzio persino in giardino. L’unico che ho sentito parlare con un tono di voce abbastanza normale, pareva che urlasse. In pochissimo tempo , intorno al suo gruppetto c’era un vasto spazio vuoto. C’erano tre ragazze che parlavano di uomini in una delle vasche interne e riuscivo a sentirle perché la vasca era un metro quadro. Questo per me è meraviglioso (siamo in Italia, ci pensate?).

-Non è un’esperienza per single. Eravamo credo in due in tutte le terme. A me non ha dato fastidio e credo neanche all’altro single , un ragazzo del luogo, da come lo hanno salutato alla porta; l’ ho ritrovato nella vasca e in una sauna. Ma io sono una persona che sta molto bene con gli altri, ma a cui fa molto piacere stare con se stessa e che certe cose preferisce farle a modo suo. La tipologia prevalente (e più felice) erano coppie di giovani innamorati che si sbaciucchiavano tutto il tempo dappertutto senza il minimo imbarazzo , beati loro, gruppetti di tre o quattro persone , tipo tre amici o amiche, due sorelle con una figlia, due coppie, due amici o due amiche; ho osservato coppie che erano insieme ma nemmeno si guardavano tra di loro. In questi casi , le terme non fanno granché. Soprattutto non trascinateci una persona riluttante, specie se uomo. Penso con terrore a come avrebbe reagito mio marito, nel caso assai improbabile fossi riuscito a portarlo sin lì (avevo buttato lì l’idea una volta, e la risposta era stata “vacci tu”.)

Prima di uscire meglio fare la doccia. E poi cospargersi per bene di crema per il corpo. A disposizione, almeno delle signore, c’erano i prodotti del Dottor Nicola, che come sapete io amo molto; poi c’era chi aveva il suo arsenale di fiducia. Io che dopo la crema mi sono passata la terra e un filo di mascara, sono uscita praticamente a faccia nuda. Del resto sono andata a fotografare il ponte di pietra sull’orrido che è lì a due passi e a far e un pezzo di sentiero panoramico, quindi non c’era bisogno di un grande apparato.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
Questa voce è stata pubblicata in Courmayeur, Foto, Monte Bianco, Val d'Aosta, viaggi e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.