Un racconto per bambini di cui non ricordo più il titolo (ma era già allora d’avanguarda, parlava di cagnolini e di feste natalizie) iniziava con una cosa del tipo “un Natale senza neve non è più Natale”. Poi arrivavano sia la neve sia il cucciolo ( un cane maltese).
La neve, come tutti sanno non è arrivata. Vedere nelle fotografie striature di neve in mezzo ai fiori o quasi personalmente mi mette depressione. È finto. È come sciare a Doha. Mancano i grattacieli, ma l’aria del deserto è la stessa. Ho accompagnato un amico a Genova in aeroporto, lui tornava a Catania, e c’erano 19 gradi. Rischia di fare più freddo giù, mi ha detto. Io ho fatto un giro al centro commerciale Fiumara , adesso che hanno fatto un enorme bypass che salta il centro di Cornigliano, e a parte che è simile al nostro Panorama, faceva un tale caldo che ho dovuto scappare.
Poi c’ è chi va in giro, al Nanga Parbat c’è una vera folla ( dei nostri ci sono Nardi e Moro, chapeau). Io mi accontenterei di molto meno. Come una passeggiata. Una vista. Ma alla mia due volte venticinquenne esistenza è toccato dover fare i compiti (non correggerli, farli io). Ma passerà. Intanto è passata la prima tornata gastrolesiva.
Auguri. (Potete interpretarli come vi pare)
( come si vede in questa cartolina c’è tutto, gattini, cagnolini, e pure Babbo Natale)