
Come dicevo, Monte Sole una bella camminata, che paradossalmente, nel consueto itinerario, non raggiunge nemmeno la vetta della montagna. Monte sole si trova sopra Marzabotto ed è lì che avvenne la strage dell’ottobre 1944. Da allora il luogo è completamente disabitato (c’è una sola persona che vive stabilmente a Caprara di sopra) e la natura ha preso un po’ovunque il sopravvento. Dal parcheggio del centro rete del parco si risale per i prati sino ad una croce da dove si vedono le due valli del Reno e del Secchia. E poi si sale: a Caprara di sotto, di sopra, alla chiesa diroccata dell’Assunta il cui parroco fu ucciso sull’altare, al cimitero di Casaglia, dove è sepolto Dossetti, e dove fu consumata la strage più grande. Volendo, tra Caprara e Casaglia ci sono le deviazioni per salire a Montecaprara e a Monte Sole (il primo è leggermente più alto). Dal cimitero, si scende – sarete più corretto dire si rotola, la discesa è ripidissima, e sconsigliabilissima in caso di pioggia) a Cerpiano, dove solo la maestra e due scolari sopravvissero sotto i morti. Si torna lungo la stessa strada, che è un saliscendi, ma se siete sopravvissuti alla discesa di Cerpiano e soprattutto alla risalita, avete i muscoli bellicaldi e dal parcheggio potete riprendere la strada, passare davanti alla Scuola di Pace e scendere sino a San Martino e alla lapide che ricorda i morti. Noi abbiamo avuto una giornata splendida, io ero morta (considerato che questa è la mia prima vera escursione e non un cazzeggio in mezzo ai prati), ma i miei cari studenti erano più morti di me.
