La casa del bosco . Capisco che tra le bombe, il terremoto e le elezioni, parlare di cinema possa sembrare inutile o pleonastico. Ma siccome il film lo andrete e vedere domani, spero che almeno un po’ di queste tragedie si saranno placate (non la vittoria di Rita, ovvio). In più , si tratta di un film di genere, quindi volutamente non ho voluto inutilmente appesantire la vita con dell’intellettualismo pretenzioso. L’ idea di fondo non è male, e perfettamente in linea con questo periodo di anticipazione da fine del mondo. Un gruppo di ragazzi si trova in una bella casa isolata nel bosco e viene assalita da un gruppo di zombi maniaco – religiosi. Sembra demenziale, ma non tutto è quello che sembra: gli zombi sono manipolati da una misteriosa organizzazione. E i nostri ragazzi, una bella accolita da film dell’ orrore tipico, non sono i soli a trovarsi in quella situazione. I siparietti dei professionisti dell’ organizzazione ( tra loro c’ anche Sigourney Weather, che è diventata un donnone) sono la cosa più riuscita, altrimenti il film procede in modo abbastanza qualsiasi sino all’ epilogo, e qui finalmente si riscatta. Considerata l’ epoca in cui viviamo, anche qui c’ è poco da stare allegri.
Mai come quello che ci tocca vedere dal vero, comunque.
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