Quindici giorni già, e non posso nemmeno dire che il tempo vola… Sono andata alle cascate del Toce perché era uno dei luoghi della mia lista, e devo dire che quest’anno sono riuscita a fare molto ma molto di più di quel che in altri anni avevo fatto. Com’era, lo vedete dalle foto del cellulare, perché ho portato la mia analogica Canon più nuova (avevo ancora un rullino estivo da finire)- a proposito, sono riuscita a trovare la pila per la AT1, il cannone, un vero sollievo.
Una giornata magnifica, e tempo tiepido (5°), considerato che c’erano almeno trenta centimetri di neve ben assestata per terra. Aver avuto le racchette, sarebbe stato perfetto. Alle cascate c’era una buona portata (merito anche della neve per terra), dei gitanti di città (infreddoliti) e dopo un po’ solo io a godermi la piana, il tramonto e la neve. Unico neo: il cellulare non prende (smette alle cascate, per me è è un sollievo, ma mio marito mi ha chiamato invano tre volte in mezz’ora); altri due nei: le cascate si fotografano dall’alto e non dal basso, perché la galleria impedisce la vista, a meno di non mollare la macchina da qualche parte e prendere il sentiero che risale il fianco delle cascate – già ben ben pieno di neve e la strada per arrivare sin lì è lunghissima – e non diversa da quella dell’Alpe Devero, appena un po’ migliore. In compenso le terme di Premia sembrano promettenti e poi c’è il solito Bettelmat.