In teoria dovrei parlare ancora della fiera di S. Orso, 1060, che è un bel compleanno, ma invece preferisco parlare di un compleanno che non ci sarà, quello della Rivista della Montagna, il cui ultimo numero appena arrivato con il solito ritardo nella mia edicola rischia di essere l’ultimo per davvero. Dopo aver letto l’editoriale di Furio Chiaretta mi sono tornate in mente alcune conversazioni di Linda Cottino, sul fatto che ormai la redazione di Alp era ridotta a due giornalisti ed era di fatto esternalizzata : la redazione di RdM, della stessa consistenza è stata azzerata. Si impongono nuove scelte, dice l’editore, e forse è vero, che la crisi colpisce in particolare le produzioni “di nicchia” come le riviste settoriali. E’ vero, dice anche l’amministratore delegato della Fiat, che la crisi fa imporre nuove scelte, e così bisogna chiudere Termini Imerese. Eccetera. Naturalmente non si tratta della stessa cosa, dello stesso impatto, eppure non mi riesce di pensare alle due cose come separate. Ovviamente non so cosa succederà a Termini, e posso solo stare attenta e seguire quello che accadrà alle mie riviste preferite (dove come ovvio per la sottoscritta non c’è più lavoro) . Resta certamente un po’ di amaro in bocca.
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