L’isola che non c’è – almeno due volte al giorno

Uno dei luoghi più curiosi che ho visitato in Bretagna è l’isola di Noirmoutiers. Naturalmente ci si può arrivare tramite un ponte faraonico ( e già ti chiedi perché, dato che sull’isola a parte un camping, delle abitazioni sparse che chiamano paese, un caffè che alle tre del pomeriggio aveva terminato le crêpes e una passeggiata a mare sghemba non c’è praticamente nessuno.)

Il ponte non è la curiosità principale. Lo è il guado. Due volte al giorno, ma di solito una cade in piena notte, con la bassa marea, è possibile transitare sulla strada, prima lastricata ora asfaltata che la collega alla terraferma, e che è documentata sin da prima dell’anno 1000 L’inizio del guado è il cosiddetto Passage du Gois, (info qui) una lunga strada di quattro km che si può percorrere a piedi . Per i distratti e i lenti ci sono quattro torrette di osservazione in cui ci si può rifugiare e contemplare il mare sino alla bassa marea successiva.

Volendo si può parcheggiare nella mota e sciacquettare nella medesima raccogliendo le vongole e i molluschi dal fondo del mare. Divertentissimo – infatti c’erano moltissimi bambini. Attenzione la strada è aperta un’ora e mezza prima e un’ora e mezza dopo il picco di bassa marea. Sul sito c’è il conto alla rovescia.

Il mare è ovviamente bellissimo se vi piace nuotare e nella parte più settentrionale dell’isola le correnti sono più forti ( prima scherzavo ovviamente, ora la parte nord dell’isola dove si trova anche il villaggio più grande, Noirmoutiers en l’ile, sarà piena di turisti).

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camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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