Quando sei in vacanza digerisci anche i cocktail a base di gin (chissà perché)

Giorno 3 Sono stata su un catamarano (non di quelli da gara), uno di quelli grandi con un equipaggio di tre persone ed è stata un’esperienza appassionante.

Il Eux et nous è partito puntuale dal porto di Baden (lasciando a terra una coppia di tedeschi che non avevano dato più segni di vita – non dico che lo skipper fosse contento, ma nemmeno molto dispiaciuto: i sette passeggeri noi inclusi erano nel complesso simpatici) e ha navigato lungo le isole del golfo del Morbihan- attraverso fari, menhir, cairn, penisole, barche a vela, vento.

Solo il rumore del mare (i gitanti hanno rifiutato la musica).

Ci hanno offerto la colazione e poi l’aperitivo e io ho preso un cocktail di frutta e gin. Pensando se non mi viene mal di stomaco su un catamarano che balla sulla marea crescente andrà bene quasi tutto (ho un impegno a luglio in cui avere questo tipo di skill sarà molto utile).

Non mi sono nemmeno accorta di aver bevuto (e al pomeriggio ho guidato per tutta la strada da Dinan).

Tra l’altro questa magnifica esperienza mi è stata regalata (non dalla compagnia di navigazione, ma da un’amica davvero speciale)

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camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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