Anatra perplessa

D’accordo Anatra abbastanza in remissione ma non a posto (leggiamo anche forse alla mia età non ci si rimette più bene come una volta). È forse questa la maturità, non sapere come risponde la carcassa? Senza doping neh, cioè senza prendere antidolorifici antinfiammatori ecc. va beh siamo a che numero di lamentazioni? 5o6 ? viaggiamo al ritmo di una lagna al mese, e come vedete mi sto lamentando in maniera cortesissima anche se potrei in tali circostanze dare della biada a Lorenzo Musetti – sempre a un livello irraggiungibile anche per i toscani medi.

Comunque, quando cammino cammino, e quando voglio fare qualcosa obbedisco ai consigli del mio ortopedico tatuato in materia di solette e se sarà necessario anche di taping. Avrei voluto mettermi alla prova con un’escursione più lunga, nella fattispecie il Monte Antola, ma lì eccolo il lavoro che me lo ha impedito. Nel caso le ragazze ci hanno messo un’ora e mezza da Casa del Romano e più di due ore in auto da Mandrognistan Ville a Casa del Romano. Il monte Antola che resta nella mia bullet list perché l’ho già affrontato (un pomeriggio che non avevo nulla da fare) è una bella strada, ed è un saliscendi comodo sino sino allo strappo alla croce. Ecco , magari non con un gruppo di trentenni in formissima.

Comunque in un giorno sì siamo andate io e Amica giovane, alle grotte di Toirano. Dove lo scorso anno non me l’ero sentita di andare. ( lo schema è sempre lo stesso, Salone del Libro, fuga al mare – sul sito del Consiglio regionale del Piemonte ci sono ancora foto orrende della sottoscritta in versione premiante, ma non vi lascio il link così fate giustamente fatica). Qui trovate tutte le informazioni logistiche e i prezzi. Sapendo che si camminava ben bene per arrivare al l’imbocco delle grotte, ho preso i bastoncini, e la guida escursionistica mi ha consigliato di aver sempre una mano libera per il corrimano, non perché ha subito visto la mia anatrazoppaggine, ma perché , ragazzi, si scivola. Un sacco. E si cammina, in salita per almeno un’ora e un quarto.

La nostra guida, a differenza dell’istruttore del Cai made in Slovenia di Postumia, ha tenuto un passo molto più agevole, e questo l’ho molto apprezzato perché almeno le grotte me le sono godute.

Pur essendo un luogo noto ed esplorato- ancora in via di esplorazione da parte degli archeologi- e messo in sicurezza, è sicuramente meno addomesticato di Postumia, non solo perché richiede un minimo sforzo in più. Le visite sono strettamente guidate, ogni volta entra un solo gruppo con un numero massimo di visitatori, se avete problemi di claustrofobia meglio palesarli subito ( tra l’altro, vi riaccompagnano fuori e vi rifondono il biglietto) perché ci sono punti piuttosto stretti e bassi: il signore in giacca beige che ho fotografato di schiena ha passato quasi tutta la visita piegato in avanti, e anche a me è capitato parecchie volte e io sto sul metro e settanta. Come a Postumia, il colore di stalattiti e stalagmiti dipende dal minerale che prevale: non bisogna toccare la roccia altrimenti si annerisce- tranne in un punto dove non c’è corrimano, e la roccia è annerita.

Si entra da un versante della montagna, si esce da quello opposto, dove a poca distanza c’è il santuario di Santa Lucia, scavato nella roccia (non è aperto sempre, e bisogna approfittare della presenza di chi lotiene aperto, e che racconta la storia in maniera molto entusiasta. Pure troppo)

La temperatura interna è costante sui 16 gradi, in inverno quindi è più caldo, in estate più fresco, e all’uscita, ci hanno raccontato, trovate praticamente la nebbia.

È molto umido, quindi pensate a una giacca impermeabile . Scarpe adatte assolutamente necessarie, meglio da escursionismo, io avevo quelle leggere di Cmp, anche scarpe da ginnastica, ma non sneakers da città con la suola liscia. Si scivola davvero tanto. Nelle vicinanze ci sono anche le grotte di Borgio Verezzi, in caso, ma a me quelle di Toirano sono piaciute tantissimo.

(Ricordo personale: ricordavo di esserci stata da bambina, probabilmente imbucata da mio padre o da mia madre in una delle loro gite scolastiche e non dovevo averla vissuta benissimo, da bambina il buio mi faceva paura. E infatti ricordavo bene solo la grande camera iniziale, la grotta della Bàsura, la seconda, di Santa Lucia , è stata aperta al pubblico solo negli anni Ottanta)

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About alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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