Inevitabilmente, essendo nella terra di Leopardi, siamo andati a cercarlo, forse in una giornata abbastanza afosa, per cui , probabilmente, non nella miglior disposizione d’animo.. prima di tutto, siamo partite con un bel bagno rinfrescante nelle acque del lago di Fiastra.

Come si vede, il lago è perfettamente balneabile, in questo periodo c’è la possibilità di affittare canoe e pedalò, ed è evidentemente un polmone fresco all’interno del parco. È perfettamente attrezzato con bar, parcheggi, sentieri ciclopedonali, panchine e zone picnic all’ombra. E l’acqua è perfetta. Tra l’altro, da una estremità del lago partono itineri escursionistici interessanti, in particolare al canyon delle Lame rosse, quindi è possibile combinare l’escursione a un bel tuffo ristoratore dopo (specie ora con la canicola). Così anche il lago di Fiastra è finito nella mia lista dei laghi balneati (io come sapete sono un’amante del nuoto di lago, più ancora che del mare: diciamo che l’unica cosa che mi piace di meno è la piscina, ma vado anche lì). Dopo avevamo in mente una combo micidiale: Loreto – Recanati.
A Loreto non c’è molto da vedere se non la basilica, che comunque architettonicamente è molto bella (ci hanno lavorato Vanvitelli e molti altri nomi importanti). Sono stata in luoghi spiritualmente molto potenti, e Loreto non è uno di essi: mi è sembrato un baraccone della fede (è una delle ragioni per cui non ho mai messo piede a Lourdes). In più ho questionato con un laico che ha trovato la mia maglietta troppo scollata. Non potendo mandarlo a quel paese, data la santità del luogo, mi sono spostata più in là e ho continuato la visita anche all’interno della Casa della Vergine (il cui trasferimento da parte dei crociati a Loreto è di per sè un’impresa decisamente straordinaria – no non sono stati gli angeli come vuole la leggenda, ma secondo me la versione “umana” è una storia anche migliore, se pensate che cosa significava nel Medioevo smantellare un edificio, trasportarlo via mare e ricrearlo altrove). In ogni caso, potete entrare nella basilica in shorts, ma non in canottiera, e non scherzo: però ho portato un oggetto al frate che li benedice, un regalo per Lulù che ama molto quel luogo, e il frate non ha fatto una piega, anzi abbiamo parlato almeno per me piacevolmente. Come diceva Manzoni, omnia munda mundis. (Lulù poi mi ha confermato che i frati sono molto più aperti e disponibili all’ascolto dei laici bacchettoni).

E no, non ho fatto foto all’interno della casa, per non disturbare le molte persone che pregavano fervidamente.
A Loreto faceva molto caldo, a Recanati pure di più, e la pianura alla base delle due alture (Loreto e Recanati sono praticamente sulla stessa linea di colline) era immersa nella prima afa. Abbiamo scartato il colle dell’infinito e siamo andate a caccia dei luoghi Leopardiani. Casa Leopardi è in effetti molto bella, e ci ha confermato che essere infelici in un palazzo con i soffitti affrescati non è la stessa cosa che esserlo in 4 in sessanta metri quadri, sorry Giacomo, così è. Tra l’altro, nell’ingresso laterale potete farvi un selfie con Leopardi, cosa che abbiamo prontamente fatto. Se a Leopardi Recanati che è un borgo assai grazioso stava stretto, forse doveva venire in Mandrognistan. In ogni caso è una cittadina medievale molto piacevole e ricca, ma probabilmente senza Leopardi non ci andrebbe nessuno. A Recanati c’è una delle due librerie che che ho incontrato in tutto il viaggio (l’altra l’ho vista a Narni, a Spoleto mi rifiuto di credere che non ci siano).

