Come sapete ho deciso tempo fa di concentrarmi su alcuni temi, e di lasciar perdere la politica e l’attualità, ma ci sono dei cortocircuiti in cui non sempre è possibile. Alcuni giorni fa sono state scoperte delle stelle di David sulle porte di due anziani abitanti del Comune di Bosio, due persone le cui famiglie già avevano sopportato la tragedia della Shoah. Bosio è un piccolo paese, di poche centinaia di abitanti sul nostro Appennino, al confine tra Liguria e Piemonte. E’ il paese in cui si trova il Sacrario della Benedicta, ricordo dell’eccidio di Pasqua 1944 e diverse decine dei suoi abitanti, partigiani alla Benedicta, sono morti in deportazione a Mauthausen, quando non direttamente fucilati sul posto.
Quindi che uno o più abitanti abbiano fatto un gesto del genere stranisce (e in più qualcuno minimizza l’accaduto derubricandolo a ragazzata – cosa che personalmente giudico anche più grave).
Come Isral, la nostra direttrice Luciana Ziruolo ha stilato un Comunicato, che mi sempra giusto e doveroso riprodurre anche qui, perché questa è casa nostra, e se sto lavorando per quanto succede lontano da noi – e comunque ci tocca – a maggior ragione non posso che farlo quando siamo toccati nel nostro profondo.
“Stelle di David sui muri di casa, è accaduto in questo triste tempo in Italia e non solo. E’ una ferita profonda che l’atto vile e intimidatorio si sia materializzato anche a Bosio, in una terra che ha lottato per la Resistenza al fascismo e al nazismo e che ha vissuto la tragedia dell’eccidio della Benedicta. L’Isral alla condanna unisce la sua vicinanza e solidarietà alla comunità e alle famiglie colpite. Il nostro lavoro continuerà. Continueremo a interrogarci e a riflettere con i cittadini e con la scuola e chissà che proprio le ragazze e i ragazzi non possano aiutarci a individuare qualche filo – che sfugge al nostro sguardo – per dipanare questa pesante matassa.”

