Del nuovo libro di Paolo Cognetti, che ne ha parlato in tutti i luoghi e in tutti i laghi (grazie Valerio Scanu), in presenza in tv, a distanza in radio e sui social. Non potevo non parlarne se no finiva il mese e così ne parlo anche se non ho ancora terminato di leggerlo e non so come va a finire (ha importanza?). Quindi mi limiterò ad alcune note sparse che ho preso sin qui.
Avevo un vago sentore di…dalla Valsesia al west e poi ho visto “La Lettura”, che ci arriva in biblioteca, e ho scoperto che si trattava di una cover (parole sue) di Nebraska. Insomma, Nebraska in Valsesia. Se non lo sapete, si tratta di un album del 1982 di Bruce Springsteen, la cui title track è una canzone famosissima, ed è noto per essere quasi acustico (ci sono solo una chitarra elettrica e un sintetizzatore, in due pezzi diversi). E Nebraska, che è un album tristissimo, parla per lo più di poveracci che di solito finiscono anche male come i protagonisti della title track (per la cronaca non è il mio album preferito del Boss, che è quello precedente, The River – poi saltiamo a molto dopo con The ghost of Tom Joad).
Detto questo, che ne penso? Al momento è un po’ mah (o meh). Ci vedo dei momenti di continuità con il precedente (La felicità del lupo), al punto che sulle prime ho pensato, e che è, l’infelicità del lupo? Perchè lo spunto dei due fratelli non è che sia il massimo dell’originalità, considerato che la Bibblia comincia più o meno così. Però la descrizione della Valsesia mi è molto piaciuta e mi ci sono ritrovata, ed è la cosa che finora mi sembra più interessante.
E qui casca l’asino (poi vedrete che altro asino è cascato): gli amici valsesiani l’hanno presa malissimo, scrivendo cose di fuoco sui gruppi Facebook (meno male che ormai ci vado pochissimo – su Fb, non in Valsesia –edit). Che la Valsesia è bella, non è triste e umida ecc. Allora, l’ultima cosa non è del tutto vera: che la Valsesia sia umidissima è una delle ragioni per cui a camminare d’estate ci vado raramente. Per il resto, è la lampante dimostrazione che la gente non legge, o non sa leggere, ossia non ha idea che un romanzo è la reinvenzione della realtà e non la realtà (e non è un romanzo storico, vivaddio). Se volete farvi un’idea comperatelo: a questo link
Secondo asino: Cervinia. Anche qui se non sapete di cosa parlo siete vissuti sulla cima del Cervino in questi giorni. Di tutte le sintesi che ho letto, quella del “Post” è la migliore (e la più sensata), perché un po’ tutti stanno parlando a vanvera (ad esempio, “Il Giornale“, che mi ha girato il Grande Longo). Anche qui, Cervinia è nata praticamente dal nulla, come stazione sciistica e di villeggiatura, in un periodo in cui i sandwich si chiamavano tramezzini e il Bridge, ponte (il gioco di carte intendo: in ogni caso, suggerisco la lettura di un simpatico libro d’epoca che si chiamava Signorinette , di Wanda Bontà e anche questo lo trovate su amazon – e qui vi assicuto che non me lo sarei mai aspettato, perché temevo fosse scomparso per sempre. Una parte del libro è ambientata a Breuil non ancora Cervinia ed è giusto una baita e una locanda). In realtà, non è stato cambiato il nome a niente, e nel dopoguerra si è sempre detto Breuil – Cervinia. Certo, se dite Cervinia o Cortina, tutto il mondo sa di che si parla (e pure Cervino, la Gran Becca è dell’Abate Gorret, di Carrel e dei locali). Questo è un caso da manuale in cui la correttezza toponimica non è così utile… o no? Staremo a vedere. I politici valdostani hanno quasi tutti perso un’occasione per tacere, e così anch’io mi farò un po’ di nemici (lol, come dicono i giovani)

Edit: Ho finito di leggere Cognetti ieri sera (perché è un romanzo breve, sostanzialmente, come anche La felicità del lupo – e vi assicuro che come forma letteraria non è affatto facile). Il giudizio sostanzialmente non cambia, e no, non vi spoilero come finisce. Stamattina il ministro del Turismo (vorrà il maschile anche lei?) squittiva a proposito di Cervinia, per cui è tutto un nono facciamo un passo indietro. Naturalmente.
Edit: Luca Bizzarri nel suo Podcast “Non hanno un amico” ha parlato della stessa cosa il 6 dicembre (qui se volete ascoltare l’episodio – che volete farci, sono una fan di Bizzarri dai tempi dei Cavalli Marci) – MA NOI SIAMO ARRIVATI PRIMA, sempre lol.
