Come vi ho anticipato, ho santificato San Baudolino andando a camminare, grazie alla signora Michela , a suo marito e a Casa San Carlo, che è diventata un vero buon retiro -del resto ha tutto, è grande, in un posto strategico, c’è posto per l’auto, e il terrazzo è splendido (magari a novembre no, ma in estate era perfetto; la stufa a pellet invece rendeva l’atmosfera serale proprio calda e cosy considerato che la temperatura fuori la notte scendeva molto vicina allo zero)

Ho esplorato parecchi posti in cui non ero stata quest’estate, e a un certo punto ho deciso di dare un’altra possibilità alla Val Maira ( io sono quella delle seconde possibilità, infatti con questa storia sono stata a Innsbruck dieci anni filati)

In ogni caso quelli che mi avevano blastato per la mia prima impressione sulla Val Maira (per dire, Amica Giovane ci va a passare il Capodanno) avevano ragione. Non so cosa mi sia preso quest’estate, forse il recondito timore che Meggie ci lasciasse a piedi come si apprestava a fare, o il mio stato d’animo allora, ma rivedere la valle adesso mi ha fatto cambiare completamente idea.

Non solo ho scoperto chiedendo in giro almeno due itinerari che voglio fare (ormai ho detto alla signora Michela di aspettarmi), ma la semplice passeggiata intorno a Ponte Maira, un anello intorno la cappella di San Pietro e Paolo in una splendida mattinata luminosa e fredda (che il foehn ha progressivamente riscaldato), mi ha messo veramente al mondo. In giro , nessuno; ho esplorato il luogo – e non ho potuto fare altro che constatare come molte delle frazioni della valle apparissero assolutamente abbandonate.