Su “Il Piccolo” di oggi, che guardavo stamattina mentre facevo la rassegna stampa (non perdo tempo al lavoro, neh) ho trovato una piccola chicca che non conoscevo: un mandrognistano al Tor : qui sperando che il link funzioni (con gli amici del giornale più letto in città us sa mai , e l’articolo è a pagamento).
In ogni caso sintetizzo: Federico Aprea, diplomato al liceo scientifico Galilei e ora iscritto a Ingegneria biomedica al Politecnico di Torino, è un finisher al TOT dret, che non è la verione corta del Tor, mannaggia informarsi un po’meglio, no. Come ho già detto, 12000m di dislivello positivo da Gressoney a Coumayeur non sono una passeggiata, e infatti il nostro ha ammesso, come molti, che il vero problema è gestire il sonno, e che in discesa è più pericoloso che in salita. Se cadi, infatti, cadi sempre in discesa, perché sei stanco, inciampi, è buio ecc.
Ha vent’anni e pochi mesi, che è l’età minima per iscriversi e quindi al momento è pure il più giovane ad aver finito la gara, che come vi ho detto più volte, non è faccenda per ragazzini.
In ogni caso, chapeau.

(foto che credo venga da lui, dal fb del Tor, dal Piccolo, non so)
