È cominciata che non sapendo che pesci prendere, ho iniziato lo Jochleinsteig ( uno dei possibili itinerari per salire in vetta al Paschekofel, la montagna di Innsbruck con la Nordkette, da una parte e dall’altra della valle. Quando la pioggia è diventata battente ( ero partita con un pallido sole), ho pensato, d’accordo anche oggi non è giornata, e sono tornata indietro. Arrivata nuovamente alla stazione dell’ovovia, ha smesso di piovere. Ovviamente.
Così ho preso lo Zirbenweg, che è il sentiero balcone che percorre le due Montagne, il Pascherkofel e lo Glungezer, in mezzo a praterie di rododendri, nonostante la temperatura non proprio mite ( stamattina, l’aria condizionata impostata sulla temperatura del natio Calcutta Mandrognistan si è trasformata in riscaldamento). Sono arrivata sino a Boscheben, cioè il luogo da dove sarei scesa dallo Jochleitensteig.
Poi si è rimesso al brutto. Intanto ho camminato due orette e mezzo nella pace più totale, salutando famiglie, bambini, cani e giapponesi ( tutti con quell’aria da chissà se ci prendiamo la pioggia).
Nota di colore: ho trovato in vari luoghi le istruzioni su come comportarsi con i cani da guardiania, ma mai su come comportarsi con le mucche. Sino ad oggi. Bilingui. Qui le mucche sono libere di scorrazzare per i prati non recintati, per cui ti consigliano di stare lungo i sentieri, se loro invadono i sentieri ( e lo fanno) girare intorno il più al largo possibile. Le madri proteggono i vitellini ( logico), quindi lasciare in pace tutti, tenere i cani al guinzaglio, corto, e controllare se mentre brucano danno segni di nervosismo. Soprattutto, non guardare mai le mucche negli occhi. Le mucche. Negli occhi.
Lei non ha guardato negli occhi me.
Note. Lo Zirbenweg è il sentiero 350, ed è segnalato benissimo. Esiste un biglietto combinato ( Rundwanderticket) valido per le due funivie, Pascherkofel e Glungezerbahn, che comprende anche il biglietto del bus per tornare alla funivia di partenza: costa 27,50 euro per gli adulti e 17 per i bambini. Mucche non comprese.