Capisco i miei villeggianti, e un po’ condivido: questo è il luglio più caldo di quanti secoli, millenni e altro? Uno vorrebbe essere altrove, ma non può: un po’ il mio martirio è ancora in fase di aggiustamento ( e sarà ancora lunga, temo, ) e sta facendo i capricci come al solito, peggio del solito; un po’ anch’io sono in rodaggio. La maledetta tallonite o fascite ( anche qui, se la chiamassimo tutti con un solo nome, tanto per cambiare?) mi ha fatto star di male in peggio da maggio. Almeno ora sappiamo che non ho un’altra spina calcaneale ( e quindi la combinazione ghiaccio + plantare che aveva funzionato l’altra volta adesso ovviamente non va più bene) perché ho fatto la lastra , e anche per fare la lastra: prima il medico ha sbagliato l’impegnativa, poi nessuno conosceva la mia assicurazione (!?!!), poi ho detto ok, per favore, fatemi questa cavolo di lastra come volete e io la pago, e alla fine erano 18 €. Aagh!!! Caldo, ricordate? Dà alla testa. Comunque ora il mio tallone è nelle capaci mani del dottor Massa e delle sue onde d’urto ( e magari l’assicurazione pagherà, chissà). Insomma siamo in due con due gambe funzionanti. Il point of no return è stato il ritorno da Bonneval: sono andata sino ai casolari dell’Ecot, dove c’è un agriturismo, dal sentiero, un’oretta e qualcosa di sentiero comodissimo con fischi di marmotte dappertutto, e fiori, tempo caldo ma non afoso e sole velato eccellente per togliere il color mozzarella senza scottare. Tornata a casa felice, il giorno dopo , letteralmente, non potevo toccare terra. Vai di antinfiammatori, che in casa ne abbiamo a bizzeffe dallo scorso anno. E da lì tutto il resto, camminare però è ancora problematico. Anche nuotare. Sono andata a Mergozzo lo scorso sabato (ormai per un minimo di buongusto estetico rifuggo dalle spiagge) e ho trovato un piacevole angolo di lago seminascosto dalla folla, ho letto un intero Nero Wolfe in santa pace ( cioè senza bambini ululanti, al lago grazie a Dio ci son più stranieri che italiani) e mi sono fatta una piacevolissima nuotata, quindi senza poggiare i piedi per terra, ma niente, male di nuovo . Capisco mio marito, e tuttavia, lui ha versato sangue, e io no, e non gli ho comperato una moto. Perché ho cambiato cavallo, signori e per i prossimi dieci anni sarò impegnata a pagarlo, e no non ho rottamato la mia cara vecchia megane, che in teoria (haha) dovrebbe guidare lui. Forse dovevo comperargliela, così diventavo una vedova allegra…Cari lettori, vi propongo un sondaggio: quante volte ci minacceremo di separazione definitiva prima dell’inizio della scuola (10/09/2015) da metà giugno ad ora , già quattro. Vi lascio con un’immagine poetica – no, non il gatto, che due sere fa passeggiava sulle impalcature….
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