Leggo su La Stampa di ieri che qualcuno ( le associazioni dei commercianti di Aosta) vorrebbero spostare la Fiera di Sant’Orso nei week end – come sempre, del resto, quando le date del 30 e del 31 gennaio cadono a metà settimana. Perché, ovviamente, il numero dei visitatori cala. Io stessa, per diversi anni, ho dovuto rinunciare per impegni di lavoro non negoziabili ( ossia le valutazioni di fine quadrimestre) e solo da due anni a questa parte, avendo cambiato Istituto, non ho più questo problema . Lo so anch’io che nei week end la folla è tale che si cammina a mala pena – e si riesce a malapena a vedere il lavoro degli artigiani che invece dovrebbero essere il fulcro del l’avvenimento. Quindi no. Per favore lasciate la Fiera lì dov’è, adamantinamente gli ultimi due giorni di gennaio, come da secoli. Non per restare ostinatamente ancorati al passato, ma perché qui la coerenza paga in termini di pubblicità, di riconoscimenti ( L’ UNESCO tanto vituperato e talvolta inutile se non dannoso qui però può dare un riconoscimento in termini di visibilità. Piuttosto, per attirare i visitatori, si potrebbe pensare ad una tariffa autostradale speciale per la Fiera…perchè quello sì, è un furto legalizzato e se c’è una cosa che fa da deterrente sono proprio quei costi. Io stessa, non avendo urgenze particolari al ritorno, e nemmeno le aveva il mio compagno di viaggio, ho preso la statale al ritorno, statale che non avevo più percorso da anni. Perché il prezzo non valeva quella mezz’ora in più di viaggio in un tramonto rosato assai piacevole .
Come si può vedere anche dalla foto.