Mentre Giorgio Machiavelli, il giornalista de La Stampa che è al suo terzo o quarto Tor e ha inventato- e spero non copyrightato – l’hashtag, arrancava come il resto dei comuni mortali su e giù per il Tor, i primi tre erano già arrivati e avevano finito di riposarsi… Meno di 70 ore – le prime edizioni avevano fatto registrare performance intorno alle 80 ore- un tempo che fa ridiscutere l’idea di estremo . I primi due , Dominquez e Bosatelli sono rimasti sotto le 70 ore, il terzo , Andrea Macchi, in 74, dal quarto in giù i distacchi sono abissali 12, 15 ore in più , la prima delle donne, Lisa Borzani, undicesima assoluta , ha corso in 89 ore. Chi si è ritirato, come Collè, un grandissimo atleta comunque, è caduto vittima del sonno e in conseguenza della fatica.
Eppure, pur ben consapevole della mia inadeguatezza, un’avventura come questa mi entusiasma e mi accende e mi rende penosamente nostalgica di quando, senza nessuna pretesa, anch’io correvo.
Nota di colore, il trainer di Andrea Macchi è Fulvio Massa: se mi presento in palestra e gli chiedo di prepararmi per un trail da bambini? O da vecchi- più o meno la stessa cosa…