Dove altro andare

In questo finto autunno sono andata abbastanza in giro, a camminare a cercare il foliage, quindi vi lascio alcuni suggerimenti, per qualche giro fuori porta, e poi per un’escursione ad anello, compresa di vista e castagne.

Vediamo i suggerimenti. Sono stata al Castello di Masino, vicino ad Ivrea . Una meta che in effetti mi era stata consigliata da molti e che avevo trascurato, perché come sapete quella amante dei giardini è Lulu e io sono allergica (alle piante, alle punture d’insetto, a tante cose, e no non è uno scherzo perché in passato sono già finita al Pronto soccorso e mi è stato detto in entrambe le occasioni di andarci molto molto piano).

Dato che sono una befana, per dirla con Lulu al castello di Masino ci sono stata per la Tre giorni di piante e giardini, appunto, trascinata da Amica giovane, che l’orto e il giardino li prende molto sul serio, e che voleva ritrovare un particolare tipo di melo antico, che sua nonna coltivava e che abbiamo trovato in stato semiselvatico durante l’incurs- l’escursione (è più o meno un lapsus, sì) di prima. Non so quante volte l’anno facciano questa iniziativa a Masino, credo almeno due, e ne vale la pena, perché anche una che come me le piante talvolta le uccide con lo sguardo – i ciclamini, ad esempio, mi odiano proprio- ha potuto trovare qualcosa che può sopravvivere in due terrazzi abbastanza ventosi, e a prezzi più convenienti che in altre simili occasioni.

Il castello, come prezzo, non è convenientissimo, se non siete soci del Fai, ma è assolutamente consigliabile: feudo della potente famiglia Valperga, trasformato in dimora signorile e perfettamente conservato, ha interni molto interessanti se come me siete amanti di ceramiche e mobili (e i giovani volontari del Fai che abbiamo incontrato hanno raccontato molte storie interessanti) e dalle terrazze il panorama è davvero mozzafiato, specie se siete baciati da una giornata limpida. I giardini sono assai ben curati, e dal labirinto, un po’ grazie a Vale un po’ a caso siamo usciti rapidamente (c’è una chiave per uscire molto semplice da individuare se ci sono arrivata anch’io). Dato che c’era il mondo, abbiamo parcheggiato a casa del diavolo (il tutto gestito militarmente dai volontari della protezione civile, tanto di cappello) e a forza di saliscendi diecimila passi e otto km li abbiamo fatti. In coda per quasi tutto, abbiamo intrecciato interessanti relazioni…e sì Amica Giovane ha trovato il suo melo (si chiama mela Carla, che anche per me come chi mi conosce sa è una bella coincidenza)

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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