#viaggimentali n.4 Cercasi Miracolo

Ci sono posti in cui, per ragioni che sovente non è facile sviscerare, mi è stato difficile arrivare. Non li proprio trovati. Uno di questi è il santuario del Boca, e no, non è una fisima del cugino cercatore di chiese. Si trova nella riserva naturale del monte Fenera, ed era mia madre che voleva vederlo. Non l’ abbiamo mai trovato: nel senso che in un modo o nell’altro abbiamo girato in tondo senza costrutto in un’epoca in cui non erano così progrediti i navigatori; e anche dopo, una volta che avevo provato ad andarci io, e i navigatori già c’erano da un bel po, niente, non l’avevo trovato.

Invece la volta che sono andata in bassa Valsesia, dopo la passeggiata, ho pensato di fare un altro tentativo, e miracolosamente, ci sono arrivata senza praticamente fare niente di particolare. Ho usato il telefono, ho girato a destra un po’ all’improvviso, abbastanza all’improvviso da farmi strombazzare dietro, e poi niente, tutto dirittto. E alla fine ci sono arrivata facilmente. Ma siccome era già buio o quasi, prima di visistare la chiesa ho fatto un giro intorno alle vigne, verso Prato Sesia, sotto nuvoloni che non promettevano nulla di buono (un falso allarme, in ogni caso).

Nessuno.

Nemmeno intorno alla chiesa, che è enorme, c’era anima viva. L’auto che è inopinatamente arrivata nel piazzzale, solitaria e abbastanza incongrua, dà l’idea delle proporzioni. L’insieme aveva qualcosa di vagamente familiare, e una volta trovato il provvidenziale cartello con lo spiegone ho capito perché. La cappella originaria, incastonata nell’abside e con il bassorilievo miracoloso della croce, esiste sin dal 1600. La chiesa nelle proporzioni attuali è stata costruita su progetto di Alessandro Antonelli nell’Ottocento. Lui era un architetto molto amante delle proporzioni gigantesche e in quel luogo in mezzo al nulla la chiesa sembra fuori posto; ma mettiamoci nei panni dei fedeli che l’hanno finanziata. Il luogo doveva essere molto frequentato, le pareti sono coperte di ex voto di guarigione, e davanti alla chiesa c’erano due bar e un ristorante, chiusi (quando sono andata non eravamo ancora in zona rossa come adesso). Come dicevo un silenzio abbastanza inquietante.

Siccome però un miracolo direi che ci vuole, dati i tempi, speriamo che l’immagine miracolosa ci dia una mano.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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